I genoani sono abituati da sempre ad assistere a “cose da Genoa”. Ogni volta pensano di averle viste tutte ma poi c'è sempre qualche sorpresa ancora più amara.
Sono passati tre giorni dal clamoroso esonero di Gilardino e ancora nessuno ha capito il perché di una mossa che ha semplicemente dell’assurdo e che, almeno all’apparenza, non ha alcuna logica. Una società che versa in una gravissima crisi economica e che di fatto è commissariata decide di mandare via un tecnico che aveva la squadra in mano e che oggi sarebbe salva nonostante una rosa ridotta all’osso e depauperata in estate.
E allora? Perché si è fatta questa scelta? E soprattutto chi l’ha fatta? Non ci vengano a raccontare, come qualcuno sta provando a fare, che ha fatto tutto un algoritmo “capace” di mettere in evidenza troppi dati negativi relativi al lavoro di Gilardino.
La verità è che ormai da qualche tempo il caos regna sovrano in casa Genoa. Non si capisce di chi sia la proprietà, non si capisce chi comandi e neppure quanta vita abbia ancora davanti il club.
Da quando sono arrivati e sino alla scorsa estate, è corretto sottolinearlo, i 777 avevano fatto bene migliorando i conti, ottenendo risultati sportivi e facendo crescere marketing, social e l’immagine del club. Poi di colpo rubinetti chiusi, problemi finanziari, bugie, processi per frode e chi più ne ha più ne metta.
Alla vigilia di un assemblea de soci che potrebbe dare qualche indicazione in più sul futuro, i tifosi sono disorientati e preoccupati. E allora diciamo a Blazquez che è arrivato il momento di parlare e di raccontare cosa sta succedendo. Il tempo delle mezze parole e di qualche verità raccontata ai soliti amici è finito. La gente vuole sapere perché è stato mandato via Gilardino, in che situazione si trova la società, che problemi ci sono e cosa si sta facendo per metterla in sicurezza.
Blazquez, il tempo dei silenzi e delle mezze verità è finito: la aspettiamo il prima possibile a Primocanale per spiegare tutto. Senza algoritmi.
IL COMMENTO
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