cronaca

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Il sito Cambiamolarai.it e Liguria Civica organizzano un dibattito dal titolo "Quale futuro per l'occupazione nell'informazione regionale". Lunedi 20 gennaio alle ore 17.30, presso il centro congressi BiBi Service di via XX Settembre a Genova, saranno presentati i dati relativi alla consultazione pubblica effettuata sul tema della percezione dei cittadini del servizio pubblico televisivo.

Al dibattito, moderato dal senatore Maurizio Rossi, interverranno Alessandra Costante (Associazione Ligure dei Giornalisti), Gianni Pastorino (Cgil Slc), Francesco Grillo (Cisl Fistel), Guido Parodi (Uilcom), Francesco Berti Riboli (Confindustria) e i rappresentanti delle principali associazioni di consumatori.

Un appuntamento fondamentale per discutere sul futuro del settore perché "si rischia - dichiara il senatore Rossi, presidente di Liguria Civica - che nei prossimi anni si perdano molti posti di lavoro tra giornalisti, tecnici, tipografi e personale amministrativo di un settore che ha garantito finora la pluralità d'informazione sui territori con qualità e completezza. Giornali, radio, siti web e televisioni, se ben gestiti e rispettosi dei contratti di lavoro, rappresentano un enorme valore culturale e informativo per ogni singolo territorio, con professionalità che esercitano realmente in ogni regione il servizio pubblico regionale, che oggi è un'esclusiva della Rai solo per una firma messa su un foglio di carta. Un servizio che di fatto viene corrisposto ai cittadini dall'informazione privata che copre, ogni giorno e con qualsiasi emergenza, tutti i media in modo 'multipiattaforma' garantendo un servizio pubblico che invece viene pagato unicamente alla Rai per accontentare lobbies potenti e trasversali".

La grave crisi economica che attanaglia il Paese tocca soprattutto l'economia delle piccole aziende e del commercio, clienti primari del settore dell'informazione regionale. "Riflessi che incidono sulla diminuzione di pluralità e qualità dell'informazione. Per chi lavora nel settore - sottolinea il senatore Rossi - il rischio di perdere il posto di lavoro è concreto. Non è accettabile che la difesa dell'occupazione riguardi solo chi lavora in Rai anche se il prodotto da 'servizio pubblico' non è paragonabile con quanto offerto quotidianamente (e ancor di più nei casi di emergenza) da tutti i mezzi di informazione territoriale privati che si sostituiscono costantemente alle inefficienze e assenze della Rai".


Il 6 maggio 2016 scadrà la convenzione tra Stato e Rai. "Si definisca con chiarezza cosa sia il servizio pubblico di informazione nazionale e quello di informazione regionale. Il dovere dello Stato non è un rinnovo tacito alla Rai, cosa peraltro impossibile come dice anche il vice ministro Catricalà, ma serve una legge parlamentare che dia ai cittadini l'opportunità di avere il miglior servizio al costo inferiore, nel pieno rispetto delle normative comunitarie a difesa dell'interesse del cittadino che paga il canone e non delle aziende come la Rai", conclude il senatore Rossi.

Sul sito Cambiamolarai.it si potrà seguire in diretta l'incontro.