
Una riforma che, in base al dialogo tra i senatori, intende assicurare "una dimensione europea al nostro frastagliato sistema portuale, al momento in forte affanno nella competizione con gli altri porti europei". Filippi, relatore della riforma in Commissione, "ha ribadito la volontà di assicurare una necessaria autonomia finanziaria ai vari enti, modulata sulla base delle dimensioni di traffico e ha auspicato una concertazione tra tutti i soggetti interessati nelle scelte da farsi".
Inoltre, Filippi ha definito "incomprensibili ed esagerate le dimissioni del vicepresidente di Assoporti Merlo" ribadendo l'inutilità di posizioni radicali "se si vuole giungere veramente a una ridefinizione del sistema portuale italiano". Proprio per evitare divisioni che "rallenterebbero il processo di riforma ho invitato il senatore Filippi e l'intero PD - ha concluso Rossi - a cui fanno riferimento lo stesso Merlo, Lorenzo Forcieri presidente dell'autorità della Spezia e Debora Serracchiani, a trovare una sintesi e una linea unitaria che consentirebbe al Pd di Renzi di inserire tra le priorità del Governo il rilancio del sistema portuale italiano".
Nel dibattito si inserisce anche il commento del responsabile Infrastrutture del Nuovo centrodestra, Luigi Grillo, da sempre impegnato sui temi della portualità e sulla modifica della legge 84/94. Intervenuto in diretta a Primocanale ha commentato: "Non capisco il gesto del presidente del porto di Genova Luigi Merlo e mi auguro che torni sui suoi passi perché serve il contributo di tutti per superare questa impasse".
IL COMMENTO
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