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"La parola è al Pd". Questa è stata la secca risposta del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ai giornalisti che questa sera a Cascais gli chiedevano se ormai si dovesse aspettare la segreteria del Pd di giovedì prossimo per capire qualcosa della situazione politica.

"C'è bisogno di un approfondimento in sede politica. Decidiamo se la batteria di questa legislatura va cambiata o ricaricata. Il punto è se è nelle condizioni di utilizzare l'81% dell'energia che le rimane davanti dopo che ha utilizzato il 19% della barra vita". Usando la metafora di un videogame Matteo Renzi pone il tema all'assemblea dei deputati Pd annunciando l'inversione dell'odg della Direzione che giovedì "nelle forme che decideremo con il presidente del Consiglio" approfondirà la discussione sul governo.

"Il Pd dica con chiarezza se intende continuare a sostenere il governo Letta o meno". "Se il Pd non dà un'appassionata e sincera disponibilità a rilanciare l'azione di questo governo, la situazione si complica". Lo ha affermato il vicepremier, Angelino Alfano, a margine di un incontro politico di Ncd a Latina.

"Noi siamo pronti per la ripartenza. Il Pd deve dire una parola chiara agli italiani su questo governo nel quale noi abbiamo investito molto", prosegue Alfano, aggiungendo:  "Noi abbiamo le idee chiare e siamo già contenti che il Pd abbia detto che deciderà il 13 e non il 20. Ma dopo il 13 vogliamo sentire parole definitive" perché "serve un governo forte". "Non è possibile immaginare di continuare a parlare di soglie, di sbarramenti e di circoscrizioni, quando gli italiani attendono cose concrete da un governo forte: diminuzione delle tasse sul lavoro, sostegno alle famiglie e sburocratizzazione. Sono punti programmatici che vogliamo presentare per un governo forte", conclude il vicepremier.