
"Il testo più toccante dell'intero Festival - dice Paolo Talanca - è probabilmente quello di Cristiano De André, Invisibili. Nelle interviste, De André ha dichiarato che il brano parla della sua città, Genova. In realtà crediamo che il testo sia decisamente un modo per cercare di far pace con l'ombra ingombrante del padre Fabrizio. E le parole riescono a restituire una tensione incredibile, sul filo teso del rapporto con un padre mitologico e maledetto, 'con medagliette al merito... laureato in danni irreversibili'".
Inoltre "il ritornello in genovese è un modo per arrivare alla sincerità senza tempo, del cuore, per cercare di scardinare quell'incomunicabilità. Cristiano parla in dialetto come il padre, quel dialetto che portò Fabrizio a scrivere il suo capolavoro assoluto: Creuza de ma".
IL COMMENTO
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