cronaca

1 minuto e 24 secondi di lettura
Corsa contro il tempo per salvare Atp, l'azienda di trasporto della Provincia di Genova attualmente in concordato fallimentare in continuità a causa dei conti in rosso.


La scadenza del concordato è fissata al 9 aprile ed entro quella data i soci devono trovare 3 milioni e 600 mila euro per risanare il bilancio. Ieri in Prefettura a Genova si è tenuta l'ennesima riunione a cui hanno partecipato anche i sindacati. La Provincia di Genova non si sposta dai 3 milioni di euro che ha messo sul piatto, soldi che arrivano dalla vendita alla Filse, la finanziaria della Regione Liguria, del palazzo del Provveditorato Scolastico di via Assarotti. La Regione non intende metterci un soldo e le restanti quote dovrebbero essere versate dagli azionisti di minoranza, i comuni di Santa Margherita, Rapallo, Chiavari, Lavagna, Sestri Levante, Genova e la Provincia della Spezia. Genova si è tirata fuori dall'impegno economico, perché già impegnata finanziariamente nel salvataggio di Amt; la Provincia della Spezia dice di non avere soldi; dunque il cerino rimane in mano ai Comuni del Tigullio che però, prima di deliberare un impegno economico, vorrebbero avere in mano le carte della manovra, tuttora non pervenute. Se entro il 9 aprile i conti non torneranno, Atp fallirà. Ai lavoratori è stato proposto il reintegro della quota integrativa dello stipendio, tagliata di netto al momento dell'apertura del concordato, al 50%. Mentre ai creditori è stata prospettato il pagamento fino al 30% tranne che per Europam e Iveco per i quali gli advisor sono disposti ad arrivare fino al 65% della quota che spetta loro. Tutti d'accordo invece sul dopo: gli azionisti di minoranza sono pronti ad aumentare fino al 25% la quota del contratto di servizio.