
Al termine dell’incontro Hollande ha voluto lodare Renzi ("Matteo arriva in un momento fondamentale") e "le riforme annunciate per l’Italia", sottolineando che "dobbiamo farne anche noi. Queste riforme hanno molti punti in comune". Tra i principali problemi che accomunano i due paesi, la disoccupazione giovanile che "ha raggiunto livelli inaccettabili", mentre "Italia e Francia in Europa devono lavorare per l’occupazione dei giovani, dobbiamo fare degli sforzi comuni", evidenziando anche che al momento l’Unione Europea "non è ancora percepita come un’opportunità per la crescita e l’occupazione".
Renzi, da parte sua, ha sottolineato che "insieme alla Francia possiamo e dobbiamo cambiare l’Europa", e che questa è "la prima sfida che dobbiamo affrontare nei prossimi mesi e nei prossimi anni". Dopo aver sottolineato le eccellenti relazioni tra Roma e Parigi, il primo ministro ha ricordato l’esigenza di "fare del Mediterraneo". "L’Europa sia luogo di cittadini e non di tecnocrati".
Inoltre, secondo Renzi, questa Europa "ha bisogno di essere viva", pur nel rispetto dei trattati, affinché diventi «un luogo di cittadini e di popoli e non solo della tecnocrazia». Questo non vuol dire che l’Italia violerà le regole: "Non ci sarà nessuno sforamento del tetto del 3%. Nes-su-no. Ma cambieremo il Patto interno per consentire ai nostri figli di avere scuole degne di questo nome".
Lunedì Renzi affronterà il colloquio più 'tosto': quello con la cancelliera Merkel, a cui spiegherà il piano per rilanciare la crescita e l'occupazione e l'antidoto per ridurre il debito e chiederà che anche l'Europa cambi come cerca di fare l'Italia. A Palazzo Chigi interpretano come un primo punto a favore del presidente il fatto che Berlino abbia definito 'ambiziosa' la road map del nuovo governo.
IL COMMENTO
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