
Nel mondo del lavoro è necessaria una "rivoluzione culturale concreta", ha proseguito Bagnasco. "Bisogna - ha aggiunto il porporato - correre su questa via di una rivoluzione culturale che investa non solo il modo di pensare privato ma anche comunitario e sociale, con ricadute sulla concezione del lavoro, sulla visione di un'economia umana e di una società che non sia un agglomerato di individui ma una comunità solidale".
"Il vecchio schema di contrapposizione nel lavoro è superato e non porta da nessuna parte. Anzi, peggiora le cose per tutti a cominciare dai più deboli. Bisogna promuovere una mentalità partecipativa e collaborativa nei luoghi di lavoro, una visione in cui i diversi ruoli sono distinti ma non separati perché tenuti insieme dal comune senso di appartenenza e responsabilità verso il proprio lavoro, l'azienda, la società e Paese”.
IL COMMENTO
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