cronaca

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Incontro negativo a Genova tra i sindacati del Carlo Felice e il sindaco Marco Doria. Le parti, dopo il faccia a faccia di oggi, restano distanti come dichiarato a Primocanale, al termine del vertice, da Gianni Pastorino (Slc Cgil): "Il piano è irricevibile, con 38 esuberi e tagli salariali si distrugge l'intera struttura. Il teatro a queste condizioni non sarà più in grado di produrre".


Ancora Pastorino: "C'è stata una pesante rottura che avrà ripercussioni nei prossimi giorni. La prima della Carmen a questo punto è a fortissimo rischio. Prima del 9 maggio si determinerà un calendario preciso delle proteste".


In parallelo alle parole di Pastorino il comunicato unitario dei sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom, Snater e Fials: "Ancora una volta assistiamo ad un penoso balletto delle istituzioni che dimostrano nei fatti di non avere nessun interesse a mantenere una fondazione lirico sinfonica in questa città. Un piano che prevede ben trentotto esuberi e pesanti riduzioni salariali è la dimostrazione che si vuole affossare il Teatro Carlo Felice impedendo prima di produrre e poi tentando di precarizzare il personale. Appaiono evidenti le responsabilità delle Istituzioni, del Consiglio di Amministrazione e dell'attuale Sovrintendente nel non aver fatto tesoro di quanto hanno contribuito economicamente i lavoratori del Carlo Felice in questi anni, di una mancanza di programmazione gestionale nei confronti di un organico ben al di sotto di tutte le altre fondazioni lirico sinfoniche italiane a fronte di una struttura che è una delle più grandi d'Europa. Come organizzazioni sindacali abbiamo ribadito la nostra contrarietà a questo piano, evidenziando al Sindaco di Genova di dire chiaramente se c'è la volontà politica di mantenere un'istituzione culturale come il Carlo Felice oppure di volerla chiudere assumendosi la grave responsabilità di questo atto. A fronte di questo piano industriale le scriventi si riservano tutte le iniziative di carattere sindacali e giuridiche a piena tutela del personale della Fondazione Carlo Felice".


Resta ferma però la posizione del sindaco di Genova Marco Doria: "Il Carlo Felice si salva solo seguendo il piano industriale, i 38 lavoratori non sarebbero licenziati ma ricollocati. Far saltare la Carmen è solo un danno per la città", ha detto a Primocanale.