
Alcuni invece verranno trasferiti in altre strutture socio sanitarie protette nei Comuni di provenienza. Lo hanno deciso i familiari dei disabili al centro dei maltrattamenti e delle violenze subite durante la loro permanenza.
Nonostante i quasi 100 casi di violenze registrati dalla guardia di finanza i familiari hanno deciso di continuare a far curare i disabili da una nuova squadra di operatori sostituita dalla Segesta. Intanto da parte delle fiamme gialle continuano le verifiche della documentazione sull'accreditamento e la convenzione con la struttura stipulata dall'Asl.
IL COMMENTO
Ponte Morandi, se la politica non ti considera solo una persona
Le strade dei “ragazzi partigiani” che raccontano gli eroi del 25 aprile