cronaca

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E' atterrato all'aeroporto di Genova intorno alle 3 di notte, ma nonostante l'ora tarda ad attenderlo fuori dalla recinzione del Cristoforo Colombo, oltre al Prefetto di Genova, alla console e all'ambasciatore del suo Paese, c'erano anche una cinquantina di cittadini ecuadoriani residenti in Liguria: è iniziata così la visita genovese del presidente della Repubblica dell'Ecuador Rafael Correa.

Appena sceso dall'aereo Correa ha abbracciato il Prefetto Giovanni Balsamo e la console genovese, scusandosi per il ritardo (inizialmente l'arrivo dell'aereo presidenziale era atteso intorno all'una di notte). Poi, dopo aver salutato tutti i presenti, è salito in auto per dirigersi verso l'albergo.

Il viaggio è durato solo pochi metri: appena arrivato al cancello dell'aeroporto Correa è sceso dall'auto e si è buttato in mezzo alla folla di cittadini ecuadoriani che lo aspettavano con bandiere e anche una targa di auguri. Strette di mano, foto e abbracci, e anche cori che inneggiavano alla rielezione alle prossime elezioni; il presidente ecuadoriano ha salutato tutti i presenti, prima di risalire in macchina e partire.

In mattinata Correa sarà ricevuto a Palazzo Tursi dal sindaco Marco Doria. Dopodiché, prima del rendez vous con la comunità ecuadoriana, farà un giro per le vie del centro. Dalle 17 alle 20, incontrerà al 105 Stadium della Fiumara la folta comunità di connazionali che vivono e lavorano a Genova