cronaca

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Un trasferimento che porta con sé molti dubbi.


La storia è quella della Clinica di Urologia dell'ospedale San Martino di Genova, in procinto di essere spostata in questi giorni dal Padiglione 12 al Monoblocco.


Un trasloco comunque parziale, perché alcune attrezzature e sotto-reparti resteranno dove sono.


Ma il racconto è paradossale e parte da lontano: nel Padiglione 12 ci sono delle infiltrazioni dal tetto e dunque, una volta accantonate le ipotesi troppo costose legate ai lavori, scatta l'imperativo del trasferimento. Nella nuova sede, però, il problema è enorme e impossibile da trascurare: quaranta i posti letto al Monoblocco per altrettanti pazienti e solo quattro bagni disponibili.


A Urologia, dove il bagno per i ricoverati è di vitale importanza. Una vicenda a cui si era avvicinato, con un'interpellanza in Regione, il consigliere Matteo Rosso. E allora scoppiano le polemiche: perché non spendere centomila euro per intervenire sul tetto del Padiglione 12? Un interrogativo rimasto tale, con i pazienti sempre più preoccupati.


"Siamo dispiaciuti", dicono intervistati da Primocanale, "il reparto funziona bene e il trasferimento a noi non sembra necessario".


Mauro Barabino, direttore generale del San Martino replica a Primocanale: "I bagni non sono quattro, garantiamo che ogni stanza avrà il suo bagno. Il trasferimento era necessario e comunque sarebbe stato obbligatorio tra tre anni". E sulla preoccupazione dei degenti: "Il monoblocco è tutto così e i pazienti non sono di serie B. Servizi dimezzati rispetto al Padiglione 12? E' una piccola riduzione ma i malati non devono preoccuparsi perché siamo al lavoro".