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Richieste di correttivi, nel merito, e qualche critica, nel metodo, alla velocità impressa dall'esecutivo all'iter delle riforme. Nonostante questo, è un sostanziale 'placet' quello arrivato dai 'professori' durante il seminario del Pd sulle riforme. Al quale è stata notata l'assenza di Vannino Chiti, senatore Pd che ha presentato un testo alternativo a quello del governo, assai discusso nelle scorse settimane.

Il premier Renzi
ha voluto però sottolineare il ritardo della riforma, il motivo per cui si è preferito attendere lo svolgimento delle elezioni europee per varare le riforme: "Noi in 65 giorni di governo abbiamo messo in campo alcune proposte, che vogliamo sottrarre al confronto elettorale, per questo abbiamo accettato l'invito ad attendere il 25 maggio. E' un atto che un po' mi costa, a livello europeo sono tutti piu' interessati alla riuscita delle riforme che alla discussione sugli 80 euro".

La titolare delle riforme del governo Renzi, Maria Elena Boschi, ha aperto alla possibilità di modificare il punto relativo ai 21 senatori nominati dal Presidente della Repubblica: "Occorre una riflessione, magari rivedendone il numero", ha spiegato Boschi per poi soffermarsi sulla rappresentanza di comuni e Regioni nel nuovo Senato. "E' uno degli elementi che dovremo rivedere sia rispetto a proporzionalità, sia rispetto ad una maggior presenza delle Regioni rispetto ai comuni, questo e' uno dei punti da calibrare". Una posizione, quest'ultima, che non piace all'Anci.