cronaca

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Alla notizia della decisione di alcune sigle sindacali – non di tutte – di proclamare tre giorni di sciopero che mettono in forse le previste rappresentazioni della Carmen, è necessaria una parola chiara sul Teatro e le sue prospettive.


Il Carlo Felice, come altre sette Fondazioni Liriche sulle quattordici esistenti in Italia, ha aderito alle procedure previste dalla Legge Bray per il risanamento degli Enti Lirici in difficoltà.
Per questo il consiglio di amministrazione ha predisposto un piano discusso con lo staff del Commissario Straordinario di Governo preposto alla supervisione e alla valutazione dei piani e all’erogazione dei finanziamenti pubblici straordinari previsti dalla legge.
Il Carlo Felice ha ricevuto dal Ministero comunicazione che gli verranno versati euro 3.103.164,00 quali anticipazione sui fondi straordinari.
Il piano, la cui presentazione ha consentito di raggiungere questo primo importante risultato, è adesso sottoposto al confronto con le Organizzazioni Sindacali. Il confronto, come è stato dichiarato, è aperto, nel merito, e deve essere condotto senza pregiudiziali.
L’amministrazione del teatro è già impegnata da tempo in un lavoro a tutto campo finalizzato al reperimento di ulteriori risorse e a verificare il sussistere di ogni condizione che migliori gli scenari prospettati nel piano con l’obiettivo di garantire la massima tutela per i lavoratori dell’ente e di valorizzare le potenzialità del teatro.
Per questo la decisione di sciopero appare incomprensibile e dannosa.
Dannosa per il bilancio del Carlo Felice che vede a rischio un’opera, la Carmen, che rappresenta un tassello significativo di una stagione caratterizzata da un grande sforzo di rilancio del teatro.
Dannosa per tutti quei cittadini che nel corso di questa stagione si sono riavvicinati al teatro e alle sue produzioni.
Incomprensibile quando l’amministrazione del teatro si è dichiarata disponibile a un confronto serrato e senza pregiudiziali su un piano di salvezza.
Riteniamo quindi che la strada del confronto e dell’impegno comune nell’interesse del teatro, del suo pubblico e della città sia l’unica percorribile.