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Una classifica finale che potrebbe essere riscritta per 300000 euro. Quelli non pagati di ritenuta Irpef perchè il Parma riteneva di non doverlo fare e che invece, per la Commissione di secondo grado sono il discriminante per il rilascio della licenza Uefa per la prossima stagione. Senza quella, addio Europa League per la società ducale.

In un comunicato, la società del Presidente Ghirardi ha annunciato ricorso: "Il Parma Fc ha appreso con sorpresa la decisione della Commissione di secondo grado di negare il rilascio della licenza Uefa alla nostra società. Pur nel grande rispetto del lavoro svolto dalla Commissione, il Parma FC - tuttora assolutamente convinto delle proprie ragioni - non può accettare questa decisione che vanifica un risultato sportivo che premia un'intera città e che è stato conseguito dopo anni di sforzi economici ed agonistici.

Per questi motivi il Parma Fc ricorrerà senza indugi all'Alta Corte del Comitato Olimpico Nazionale (che si riunirà il 28 maggio prossimo) nella certezza che, nella suprema sede della Giustizia Sportiva, sarà riconosciuto il proprio corretto adempimento ai criteri economico finanziari previsti dalla procedura per il rilascio della licenza UEFA".

E a sperare, ovviamente, è il Torino, beffato più che dal Parma dal rigore sbagliato da Cerci a Firenze al 93mo.