
“Per ora scendere in campo significa promuovere una discussione sui contenuti, poi si sceglierà il capitano della squadra, lo faremo nelle prossime settimane. Penso che la priorità sia la lotta alla povertà e alla difficoltà lavorative, soprattutto dei giovani. Da questo punto di vista la Liguria soffre più del resto del nord Italia”.
Una sconfessione dell’operato di chi ha amministrato per 9 anni? “No, apprezzo il lavoro che ha fatto Claudio Burlando, ha affrontato problemi enormi, penso solo alla sanità. Penso però che ora serva una choc sulle politiche della lotta al disagio sociale. Servono nuove terapie e più intense”.
Oggi lancia la sua candidatura anche Raffaella Paita, renziana anch’essa. Ma Renzi con chi starà, chi appoggerà tra voi due? “La vicenda politica di Matteo Renzi nasce proprio quando lui si schiera alle primarie contro i candidati imposti dalla dirigenza, non credo che Renzi farà a noi quello che ha subito lui”.
“L’esperienza delle prime primarie nazionali per Renzi fu un’esperienza bellissima, ricordo le riunioni di 20 persone nel suo ufficio. Siamo stati un’avanguardia. Credo si debba ripetere quell’esperienza nello spirito, uno spirito anche un po’ eversivo. Questo non è il momento dell’ordine costituito, serve un po’ di caos creativo”, conclude Berruti.
IL COMMENTO
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