
La Franzoni, però, non potrà tornare nella sua Cogne, dove aveva commesso il delitto. Al centro dell’udienza che la farà uscire dal carcere c’è l’integrazione della perizia psichiatrica, elaborata dal perito Augusto Balloni, secondo cui non c’è più il rischio di recidiva. La donna era già stata ammessa al lavoro esterno in una cooperativa sociale di una parrocchia di Bologna e aveva usufruito di permessi per tornare a casa dal marito e dai due figli.
Il sostituto procuratore generale Attilio Dardani si era opposto alla richiesta di domiciliari per la “mamma di Cogne”. La Franzoni si era detta “ottimista e speranzosa” prima dell’udienza. Il professor Balloni, che l’aveva incontrata più volte, chiede che “Anna Maria venga dimenticata. Questo è il più grosso regalo che le si può fare”.
IL COMMENTO
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