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Li chiamavano cantautori, hanno fatto la storia della cultura e della musica, scandendo le colonne sonore di intere generazioni e trasformandosi spesso in miti e leggende.

Nel ricordo di Luigi Tenco, Ricaldone propone sabato 19 luglio un inedito e suggestivo viaggio a ritroso nel tempo e nella memoria, ma proiettato sul futuro. Uno spettacolo orchestrato da Ricky Gianco ed Ezio Guaitamacchi: tra i padri storici della canzone d’autore italiana il primo; scrittore, autore tv, musicista e massimo esperto italiano di rock il secondo.

L’appuntamento è alle 21 nel Teatro Umberto I del paese dell’Acquese in cui Tenco è cresciuto e dove è sepolto. Organizzato da Comune di Ricaldone, Associazione Luigi Tenco, Pro Loco, Amici del Teatro, lo spettacolo di Gianco e Guaitamacchi accende i riflettori sui rapporti e sull’intenso binomio tra musica d’autore italiana e nord americana. Appunto, “E li chiamavano cantautori”: da Bob Dylan a Neil Young, da Leonard Cohen e Joni Mitchell e Bruce Springsteen sulla sponda Usa, da Ciampi a Tenco, da De André a Gaber e Paoli sul fronte italiano.

Sarà un’appassionante esplorazione tra racconti, suoni e visioni. Accompagnata  dalle chitarre e dalle interpretazioni di Ricky Gianco e Guaitamacchi, con la voce di Brunella Boschetti, i quadri dipinti in tempo reale dal pittore Carlo Montana e le proiezioni di immagini inedite e storiche di un mondo in cui musica, parole e armonia segnano i rapporti individuali e collettivi, offrono passioni o prospettive disincantate, propongono valori da condividere, ideali per cui lottare, speranze che rinfrancano, ribellioni vere e freni alla conservazione. 

Oltre ai nipoti di Luigi Tenco, Patrizia e Giuseppe, sarà presente sabato nella sala del Teatro di Ricaldone anche Gianfranco Reverberi: l’amico fraterno di Tenco che ha lanciato la musica d’autore in Italia, contribuendo alla missione spericolata con le sue oltre mille composizioni e canzoni.