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Finocchiaro, nessuna fretta o approssimazione - "Questa conclusione arriva dopo 30 ore di discussione generale in Aula e anni di dibattito sulle riforme costituzionali. Dire che il lavoro è segnato da fretta, approssimazione e accelerazione non è aderente alla realtà dei fatti". Lo afferma la relatrice Anna Finocchiaro nella replica in Aula al Senato sul ddl costituzionale. "Oggi - sottolinea - ci confrontiamo su un testo che non è quello del governo ma su frutto del lavoro del Parlamento, in cui molte indicazioni sono state recepite dai relatori".

"Fermo restando che l'Aula è padrona di decidere, bisogna riflettere sui toni del dibattito, perché rischiamo di perdere per strada la pulizia dell'opera. Le parole, se utilizzate con violenza, rischiano di diventare inutili: le parole regime, deriva autoritaria, se pronunciate in quest'Aula sono macigni", ha spiegato Anna Finocchiaro. "Quest'Aula è sovrana e non abbiamo bisogno di scomodare la tregenda: ciascuno qui è autorevole rappresentante del popolo capace di esprimere una posizione", afferma.

Calderoli, a fine percorso ci sia referendum popolare - "Mi auguro che la riforma poi vada a referendum perché una riforma di queste dimensioni deve esser posta a voto popolare". Lo afferma il senatore della Lega Nord Roberto Calderoli, relatore del ddl sulle riforme, intervenendo in Aula al Senato. Calderoli si è poi rivolto alla opposizione affinché riduca il numero di emendamenti, invitando a "fare delle segnalazioni sui temi da affrontare" per evitare "il rischio che insieme alla acqua sporca si butti il bambino": "Non vorrei - precisa - che alcuni argomenti meritevoli di confronto andassero a finire insieme a tutto il resto". A tal proposito, l'esponente leghista afferma di aver individuato "10-15 punti su cui continuare la riflessione con la senatrice Finocchiaro" e suggerisce a governo, maggioranza e opposizione di valutare l'opportunità di procedere con questa metodologia.

Boschi, non abbiamo paura delle idee altrui - "Sottoponiamo al voto dell'Aula un testo che non è non la rappresentazione 'macchiettistica' fatta in alcuni interventi. Vogliamo una discussione nel merito e non sulla simpatia o antipatia di chi lo ha proposto. Non abbiamo paura di idee altrui. Diceva Pratolini: 'Non ha paura della idee chi ne ha' ", ha detto ancora il ministro. "Le riforme costituzionali sono la madre di tutte le battaglie" del governo Renzi, ha aggiunto Maria Elena Boschi.

"E' stato un privilegio partecipare alla discussione generale" sulle riforme. "Non sono mancate polemiche e in alcuni casi anche contestazioni ma è il bello del dibattito e della democrazia. Lo dico perché ne sono convinta e ne è convinto il governo che ha sempre rivendicato l'ascolto di tutti, il dialogo e il confronto. L'abbiamo fatto, lo dico senza tema di smentita, anche sulle riforme costituzionali".

Rispetto alle precedenti riforme costituzionali "questo testo uscito dalla commissione è ampiamente condiviso. Lo sostiene una maggioranza che va oltre la maggioranza che sostiene il governo; e non è scontato".

"Ci potrà essere un tentativo di rallentare questo cambiamento, un ostruzionismo che ci può portare a lavorare una settimana di più e sacrificare un po' di ferie ma manterremo la promessa di cambiare perché questa urgenza deriva da noi", ha spiegato ancora il ministro in Aula.

"Ho sentito alcuni parlare di svolta autoritaria. Questa è una allucinazione e come tutte le allucinazioni non può essere smentita con la forza della ragione. Non c'è niente di autoritario. Parlare di svolta illiberale è una bugia e le bugie in politica non servono". Lo afferma il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi intervenendo in Aula al Senato.