
Nonostante il clima estivo, Renzi e gli altri leader socialisti europei, a pranzo alla Festa dell'Unità di Bologna, non hanno rinunciato al vero must della cucina bolognese: come aveva annunciato il premier in mattinata il nuovo patto sull'Europa è stato siglato davanti ad un piatto di tortellini in brodo. Renzi, Manuel Valls, Pedro Sanchez, Hakim Post e Diederik Samson, attovagliati al ristorante 'Bertoldo' insieme ai ministri Madia, Pinotti, Mogherini, al sottosegretario Sandro Gozi, al vicesegretario del Pd Debora Serracchiani e al presidente del partito Matteo Orfini, hanno pranzato con un antipasto di salumi, tortellini in brodo ed una grigliata mista. Il tutto cucinato e servito dai volontari dei circoli del Pd della provincia che gestiscono questo e gli altri ristoranti della festa.
Le riforme non sono, "come ha sostenuto qualcuno, inutili, insignificanti, anzi uno scandalo, noi portiamo avanti, sia pure con modifiche, la legge elettorale e la riforma costituzionale, dimostriamo che la politica sa decidere", dice Renzi e, ancora: "Lavoriamo invece che lamentarci, basta gufi, cambiamo le cose con lo spirito dei nostri nonni e la fantasia dei giovani. Un segretario, un premier da solo non può fare niente, serve una scommessa su di noi perché in ballo non c'è il mio destino ma il paese".
"Ci sono due paletti: io da solo non ce la faccio e l'altra condizione è che i veti non sono accettabili. Non possiamo passare tempo a litigare. Propongo una segreteria unitaria, dove responsabilità in capo a tutti". Così Matteo Renzi dal palco della Festa dell'Unità si rivolge alla minoranza del partito.
IL COMMENTO
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