politica

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Si continua a votare alla Camera per CSM e Corte Costituzionale, ma i partiti non trovano l’accordo e continuano a dare ordini di schede bianche. E intanto si blocca tutta l’attività parlamentare e non solo le Commissioni, come la Commissione Vigilanza di ieri sera, dove era prevista l’audizione del direttore Gubitosi su fatti urgenti come la ristrutturazione delle news e la cessione di Rai Way. Ma i problemi non sono nell’accordo tra Pd e Forza Italia, quanto piuttosto all’interno del Pd e di Forza Italia.

Se ora passeranno alcuni nomi concordati per i giudici del CSM, non si trovano comunque accordi interni ai partiti  per la Corte Costituzionale.
I nomi che girano da ieri cosi come i bigliettini messi nelle mani dei parlamentari da copiare nel “segreto dell’urna” erano quelli di Violante e Catricalà. Poi nei corridoi del transatlantico si sentono varie voci: “Ghedini non vuole Catricalà perché troppo vicino a Letta; ”Fitto sta cercando di far votare Donato Bruno cosi lo toglie di mezzo da ruoli politici”. Nel Pd non sono da meno: ”Renzi non vuole Violante e quindi c’è stato un contrordine e ora votiamo tutti scheda bianca”. Insomma, girano biglietti con due nomi per la Corte e 8 per il Csm e contemporaneamente arrivano ordini di sospendere tutto.

Io, che per fortuna non ho alcun padrone a cui rispondere, non ricevo né bigliettini, né informazioni, e provo solo a capire dove mi sono infilato, dove sono e  poi guardandomi intorno mi rendo conto di non essere al mercato di Sant’Agata ma alla Camera con riuniti da giorni tutti gli Onorevoli e i Senatori! Mi viene la nausea e capisco che io li dentro non c’entro nulla, non faccio parte  e non devo portare avanti per fortuna   gli affari delle famiglie di destra e sinistra e capisco che ho solo una cosa da fare: uscire dall’aula e non rientrarci più per questo mercato delle vacche.

Bisogna sapere però che mille persone da una settimana sono in balia di lotte interne ai due partiti che se le danno al loro interno di santa ragione
e che tutti i lavori di Camera, Senato, commissioni sono fermi a causa loro mentre fuori esci e c’è sempre più tristezza, rabbia, preoccupazione per il futuro di imprese piccole e grandi e più che altro delle famiglie che non ce la fanno ad andare avanti. Che bello almeno essere libero di stare fuori e non ricevere  alcun ordine ne attendere il bigliettino con i nomi da copiare nel “segreto dell’urna”. E se resto ancora al Senato e’ solo per continuare a difendere per quanto possibile gli interessi della Liguria