Antonio Perziano, rappresentante CGIL, ha denunciato la situazione in cui si trovano centinaia di lavoratori indagati che hanno beneficiato della legge sull’amianto e adesso sono indagati. Si tratta di “centinaia di persone a cui è stata revocata la certificazione di esposizione all’amianto già rilasciata dall’INAIL. Lavoratori esposti, come dimostrano i dati che abbiamo diffuso questa mattina”. E sul significato dei dati elaborati dalla CGIL Perziano non ha dubbi: “dimostrano che a Genova e in Liguria ci sono stati 1430 ricoveri ospedalieri per malattie dovute all’amianto. Soprattutto questi dati dimostrano che non c’è solo il mesotelioma pleurico che colpisce, ma ci sono anche altre malattie professionali, altri tumori maligni dovuti all’amianto. Ci sono i dati INAIL che dimostrano quello che noi diciamo da tempo, che ogni anno vengono denunciati 189 casi di malattie professionali. Questi dati dimostrano che i lavoratori delle fabbriche genovesi sono stati esposti e quindi a questi lavoratori vanno restituiti i loro diritti.” E il rappresentante sindacale conclude con amarezza: “Questi dati dimostrano che l’amianto continua ad uccidere e continuerà purtroppo ad uccidere”. lavoratori e pensionati arrivati in Consiglio Regionale, dopo un corteo partito da piazza de Ferrari. "Ai capigruppo dei partiti chiediamo un incontro con i parlamentari liguri e il presidente Claudio Burlando - spiega Antonio Perziano, della Cgil - noi siamo stati ricevuti da ministro del Lavoro Poletti, il quale si era impegnato a trovare una soluzione per la vicenda amianto a Genova. Ora vogliamo che si coaguli una volontà comune a livello territoriale perché il Governo mantenga le sue promesse. I nuovi dati sulle malattie professionali dimostrano inequivocabilmente che i lavoratori genovesi hanno maneggiato l'amianto".
Una protesta che riempie di amarezza le persone scese in piazza che vedono, a poco a poco, i loro colleghi ammalarsi. "Siamo in una società dove per avere un diritto acquisito bisogna aspettare che qualcuno si ammali o muoia di mesotelioma - spiega Stefano Milone, della Cisl - l'unico percorso possibile oggi e' quello di un decreto legislativo o un riconoscimento pari a quello degli altri lavoratori italiani". La richiesta, quindi, e' alla politica per una soluzione che possa riportare, finalmente chiarezza. "Vogliamo ricordare a tutti, ma in particolare alla politica - ha sottolineato Alba Lizzambri, della Uil - la situazione di questi lavoratori ai quali devono essere restituiti i diritti".
Chiedono di chiarire definitivamente la situazione delle persone coinvolte, circa 700 a Genova, dopo gli ultimi incontri avuti con Inail. Ad aprire il corteo uno striscione con scritto "l'amianto uccide, restituiteci i nostri diritti". Nonostante le rassicurazioni ricevute in questi mesi dall’Inail, anche per voce del presidente nazionale, siamo ancora in attesa di risultati certi per questa dolorosa vertenza - si legge in una nota sindacale - Cgil Cisl Uil chiedono che una volta per tutte venga fatta luce sulla vicenda affinché i veri responsabili di questi gravi episodi avvenuti anche in aziende statali, dove per anni si è lavorato esposti al rischio di ammalarsi, vengano al più presto individuati".
Antonio Perziano, rappresentante CGIL, ha denunciato la situazione in cui si trovano centinaia di lavoratori indagati che hanno beneficiato della legge sull’amianto e adesso sono indagati. Si tratta di “centinaia di persone a cui è stata revocata la certificazione di esposizione all’amianto già rilasciata dall’INAIL. Lavoratori esposti, come dimostrano i dati che abbiamo diffuso questa mattina”. E sul significato dei dati elaborati dalla CGIL Perziano non ha dubbi: “dimostrano che a Genova e in Liguria ci sono stati 1430 ricoveri ospedalieri per malattie dovute all’amianto. Soprattutto questi dati dimostrano che non c’è solo il mesotelioma pleurico che colpisce, ma ci sono anche altre malattie professionali, altri tumori maligni dovuti all’amianto. Ci sono i dati INAIL che dimostrano quello che noi diciamo da tempo, che ogni anno vengono denunciati 189 casi di malattie professionali. Questi dati dimostrano che i lavoratori delle fabbriche genovesi sono stati esposti e quindi a questi lavoratori vanno restituiti i loro diritti.” E il rappresentante sindacale conclude con amarezza: “Questi dati dimostrano che l’amianto continua ad uccidere e continuerà purtroppo ad uccidere”.
cronaca
Amianto, 200 lavoratori e pensionati in Consiglio Regionale
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