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Ma l'opposizione si dice pronta al dialogo
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"Siccome non possiamo fidarci degli interlocutori che hanno fatto saltare l'accordo bipartisan, soprattutto Forza Italia, abbiamo deciso che sulla legge elettorale le forze di maggioranza partono da un accordo tra di loro": così Nino Miceli, capogruppo Pd in Consiglio Regionale, dà conto della riunione che si è svolta ieri tra le forze di centrosinistra. Saltato il banco sull'accordo tra maggioranza e opposizione, ora Pd e alleati vanno avanti da soli. "La prima condizione è quella di trovare un accordo tra di noi, se si troverà lo presenteremo al centrodestra", precisa Miceli.

Ora però non si rischia che resti tutto fermo, listino compreso, visto che per cambiare legge elettorale servono 27 voti e la maggioranza non ha i numeri per andare avanti da sola in aula? "La responsabilità è di chi ha fatto lo strappo al momento del volo; se riusciamo ad arrivare a un accordo bene, altrimenti la responsabilità sarà di chi ha fatto saltare il progetto bipartisan", risponde Miceli.

Uno spiraglio di dialogo arriva da Francesco Bruzzone, della Lega nord, che pur criticando la scelta del centrosinistra si dice pronto al dialogo su alcuni punti. "Se sarà possibile abrogare il listino noi saremo disposti a parlare con la maggioranza, sperando che ci consenta di ragionare", dice l'esponente del Carroccio.