
Secondo il responsabile del Viminale "per i consumatori abituali di stupefacenti sono necessari controlli con frequenza straordinaria per evitare che le patenti diventino licenze di uccidere. Procederemo quindi a scrivere una norma che preveda questi controlli frequenti".
"Credo che l'idea dell'ergastolo alla patente - ha proseguito Alfano - sia la sanzione più corretta in questi casi. Condivido l'approccio europeo che nega il diritto alla patente per questi soggetti. Nei casi estremi di chi si droga o beve sapendo di dover poi mettersi alla guida occorre procedere con l'introduzione dell'omicidio stradale", ha detto Alfano. "Di fronte al disvalore che suscita nell'opinione pubblica ogni omicidio consumato sulle nostre strade - ha spiegato Alfano - ci domandiamo se sia arrivato il momento di introdurre il reato di omicidio stradale ed io credo che nei casi estremi occorra procedere in questo senso".
IL COMMENTO
“Ti ricordi Bilancia?”. Il killer incastrato con una tazzina di caffè e una sigaretta
Quel processo che non finisce e le autostrade sempre più trappola