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L'indagine ha preso le mosse da un lunga serie di incendi dolosi, che tra il 2011 e il 2012 hanno interessato auto, moto, scooter, furgoni, negozi, imprese, appartenenti a imprenditori e amministratori della zona. Ma la vera molla investigativa è scattata, nel 2010, in seguito alle pressioni esercitate nei confronti dei due ex assessori della giunta Bosio, di Bordighera, Ugo Ingenito e Marco Sferrazza (Forza Italia), per aprire una sala giochi in città. Nel mirino anche alcuni lavori pubblici affidati alla cooperativa Marvon, riconducibile, secondo l'accusa, alla malavita organizzata.
Il quadro probatorio è costituito da circa diecimila intercettazioni, testimonianze raccolte durante l'incidente probatorio e nel corso del dibattimento anche da due collaboratori di giustizia. Il pm della procura distrettuale antimafia Giovanni Arena aveva chiesto 24 anni per Giuseppe Marcianò e 22 anni e mezzo per Antonio Palamara, ritenuti capi del locale della 'ndrangheta di Ventimiglia. Ha poi chiesto 24 anni anche per Giuseppe Gallotta e 22 anni e mezzo per Vincenzo Marcianò e per Maurizio Pellegrino.
Chiesti 6 anni, invece, per l'ex sindaco di Ventimiglia Scullino e 7 anni per il suo ex city manager, Marco Prestileo. Per gli altri imputati le pene richieste variano da 4 a 15 anni. Ai Marcianò e Pellegrino viene contestata l'associazione di stampo mafioso; a Scullino e Prestileo il concorso esterno in associazione mafiosa.
IL COMMENTO
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