
"E' nelle sventure che si misura il grado di civiltà di un popolo, di una nazione, la capacità di governo e la maturità di coloro che devono vigilare e provvedere ai singoli affinché possano riprendersi e le calamità naturali non si ripetano". Ha detto il cardinale Bagnasco. "Genova ancora una volta è percossa, ma non piegata e non si piegherà".
"Ho visto occhi pieni di lacrime - ha detto Bagnasco - ho ascoltato voci che chiedevano attenzione con toni alti e accorati. Ho visto silenzi pesanti e sguardi decisi a non mollare per ricostruire per sé e per i propri cari". Il cardinale ha aggiunto: "Questo è possibile? Bisogna tentarci in tutti i modi. Ormai è noto a tutti che più che le risorse è in gioco la buona organizzazione, la capacità di fare squadra, l'assoluta priorità delle persone sugli interessi di chi che sia. La gente vuole solo essere serena pensando al domani: ne ha tutto il diritto".
Il cardinale, durante l'omelia pronunciata alla messa celebrata nella chiesa di Via Canevari, interessata dall'alluvione, ha aggiunto: "E' l'ora della giustizia e della riconciliazione tra cittadini e istituzioni. Nessuno si deve sentire abbandonato e dimenticato". Il cardinale ha anche invocato aiuti rapidi. "La gente deve avere aiuti tempestivi, senza procedure lente e complicate, inutili in situazioni difficili come questa, altrimenti la vita non riprende". Ed ha aggiunto: "E' l'ora della solidarietà, di tanti volontari, soprattutto giovani, la cui generosità conforta e ravviva la speranza. E' il momento della preghiera più insistente della pioggia che ha sferzato la città e la regione. Non ci si deve arrendere".
Domenica prossima in tutte le chiese sarà organizzata una raccolta fondi per gli alluvionati di Genova. Lo ha annunciato il cardinale Bagnasco prima di celebrare la messa, ricordando anche lo stanziamento di un milione da parte della Cei.
IL COMMENTO
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