Banca Carige e Monte dei Paschi di Siena sono le due banche italiane bocciate dalla Bce dopo gli stress test compiuti sulla base della situazione finanziaria-patrimoniale al 31 dicembre scorso.
Secondo quanto si legge nel comunicato diffuso da Bankitalia, sulla scorta della nota ufficiale dell’istituto di Francoforte, “per Banca Carige la carenza di capitale finale necessaria per fronteggiare gli eventi sfavorevoli ipotizzati nello scenario avverso dello stress test è di 814 milioni e riflette in parte i bassi livelli patrimoniali di partenza, non sufficientemente rafforzati dall’aumento di capitale effettuato nel 2014. La banca – rileva ancora Bankitalia - è guidata da una nuova compagine dirigenziale, insediatasi nell’autunno del 2013 in seguito a ripetuti interventi della Vigilanza, anche su base ispettiva, da cui emersero disfunzioni negli assetti di governo e controllo e irregolarità gestionali. La banca – che ha in fase di avanzate trattative la cessione delle compagnie assicurative del gruppo – presenterà un piano di riallineamento patrimoniale da sottoporre alle autorità di vigilanza”.
Come noto, sia per esigenze di rafforzamento del patrimonio, sia proprio in vista delle “pagelle” della Bce agli istituti di credito europei passati sotto la vigilanza di Francoforte, Carige ha già proceduto nella scorsa primavera a una ricapitalizzazione da 800 milioni di euro, ma secondo l’esame della Bce ne servono altrettanti per uscire promossa dal cosiddetto “stress test avverso”, cioè quello compiuto sulla base di una simulazione particolarmente negativa. Va detto, come ricorda l’istituto guidato dal governatore Ignazio Visco, che è alle porte un introito intorno ai 310 milioni derivante dalla vendita delle compagnie assicuratrici, quindi la manovra cui Carige sarà costretta vale, in realtà, poco più di 510 milioni.
L’esito dell’esame non è così scoraggiante e anzi c‘era chi temeva che il giudizio potesse essere molto più duro, considerando che gli stress test sono stati condotti alla luce della situazione fissata al 31 dicembre scorso, quindi il momento peggiore del principale istituto di credito ligure, vale a dire prima della ricapitalizzazione e della cessione delle compagnie assicurative. Ora si tratta di vedere come Carige procederà al riallineamento. Si torna a parlare di un nuovo aumento di capitale, ma c’è anche chi ipotizza scenari di possibili fusioni. Il Cda della banca guidato dal presidente Cesare Castelbarco Albani e dall’amministratore delegato Piero Montani si è riunito in tempo reale con la diffusione della "pagella" Bce per esaminare la situazione e ha deciso, come si legge in una nota, di procedere a una ricapitalizzazione fino a 650 milioni di euro e a porre in essere, nei tempi previsti dalla Bce (primo semestre 2015) tutte le misure necessarie per rientrare nei parametri della vigilanza europea.
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Stress test, Carige e Mps bocciate dalla Bce: a Genova mancano 814 milioni
Diffuse le pagelle dell'istituto di Francoforte
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