cronaca

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Dopo otto mesi di silenzio e di paura, questa notte Gianluca Salviato ha finalmente ritrovato la libertà. Il tecnico italiano è tornato a Roma a bordo di un aereo italiano decollato all'aeroporto di Tobruk, nell'est della Libia, dove era stato rapito il 22 marzo scorso.


A far temere sin da subito per la sua sorte era stato il fatto che Salviato soffre di diabete e nella sua auto, abbandonata dai rapitori, era stata trovata l'insulina con cui si curava: "Erano terroristi islamici, ma mi hanno trattato bene - ha detto. Mi hanno dato i farmaci di cui avevo bisogno."


Grazie all'unità di crisi, all'ottimo lavoro dei servizi e dell'ambasciata", ha twittato stamattina il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, appena tre giorni dopo la liberazione dell'altro ostaggio italiano in Libia, Marco Vallisa. "Grazie, siete stati fantastici, siete degli uomini eccezionali", ha esclamato, sollevato, lo stesso Salviato ai rappresentanti della Farnesina mentre stava per lasciare Roma diretto alla sua casa di Trebaseleghe, nel padovano, con la moglie Maria Scarpa e la sorella Cristiana che stamattina erano volate nella capitale per accoglierlo.