cronaca

1 minuto e 17 secondi di lettura
“Tanti sacrifici”. Lacrime e un nodo in gola strozzano la voce alla famiglia Catroppa, mentre la minaccia della frana incombe sulla loro casa. È la storia di una famiglia di origine meridionale, emigrata in provincia d’Imperia decenni fa e che, col sudore alla fronte, è riuscita a costruirsi una casa e a progettare un futuro più dignitoso.

Il dramma si consuma in zona Caneo, al confine tra i comuni di Taggia e Castellaro. Intorno alle 10 di sabato mattina, dopo un grosso boato, una frana si è staccata dalla parete dietro la casa della famiglia Catroppa. In un breve lasso di tempo, le sicurezze di una vita sono state spazzate via dal fango. I detriti dello smottamento hanno invaso il terrazzo, minando la stabilità dell’immobile.

Immediatamente sfollati dalle autorità, solo da poche ore hanno potuto fare ritorno nella loro abitazione. Tuttavia, qualora dovesse piovere nuovamente, dovranno abbandonare la loro casa e cercare un posto più sicuro. Una sorte che condividono quattro famiglie, per un totale di dieci persone.

“È un disastro. Sono tanti anni che combattiamo, ma nessuno ha mai fatto niente. E adesso che  di acqua ne è arrivata un po’ di più…”. Sono le parole del figlio che è riuscito a sfuggire per miracolo alla furia dell’acqua e della frana. E quella frase aperta, non conclusa, riassume la situazione precaria che sono costretti a sopportare. “Credo che così non si possa vivere”, concludono i Catroppa.