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Gli eventi alluvionali che nelle scorse settimane si sono abbattute sulla Liguria hanno messo in ginocchio il settore agricolo. “La zona più danneggiata è sicuramente quella dell’albenganese, dove contiamo 250mila pezzi solamente di vasi di piante aromatiche finiti in mare. Stiamo parlando di 1.500 aziende nella piana di Albenga, di cui il 60% risulta alluvionata”. Questi i numeri forniti da Andrea Sampietro, direttore generale di Confagricoltura in Liguria.

“Per quanto riguarda la conta definitiva dei danni dobbiamo ancora attendere”, ha detto Sampietro. “Dovranno passare alcuni giorni per capire cosa sarà utilizzabile di ciò che non è stato portato a mare ed è rimasto dentro le serre. Considerate che il fango è un terribile nemico - nella piana di Albenga ha la consistenza quasi del limo – perché impedisce anche la respirazione delle piante”.

Per Sampietro è fondamentale passare dalla cultura dell’emergenza alla cultura della pianificazione. “Abbiamo richiesto la costituzione di un consorzio di bonifica, misto pubblico-privato, il quale avrà come scopo fondamentale quello di regimare tutto il sistema delle canalizzazioni all’interno della piana di Albenga”.