
"Nel fondo di violenze e ingiustizie così urlanti nel mondo sta il germe del peccato - ha detto ancora -. Per questo dobbiamo lottare ogni giorno contro una vita segnata dagli spasmi del possesso anziché dal dono gratuito. Dalla radice del peccato nasce la volontà di approfittarsi del denaro a qualunque costo, di sopruso a danno degli onesti, nasce la voglia di ergersi sugli altri alla ricerca del dominio per sentirsi più grandi, stoltamente e buffamente più grandi".
Sui valori e sulla "verità delle cose come Dio le ha pensate" i cristiani devono "reagire" con una "santa dissidenza, venire fuori dall'indifferenza, dal timore e dalla paura di essere giudicati, di essere contrariati, ridicolizzati, forse messi al bando. E' una 'santa dissidenza' che i cristiani devono mettere in atto non per sé ma per il bene dell'uomo". Per il cardinale, "è il nostro compito: tocca a noi. Non dobbiamo scivolare via facendo in modo che nessuno si accorga della nostra presenza e della differenza cristiana perché il Vangelo è amore''. Infatti, "se non è amore noi seguiamo la corrente. Avremo meno noie ma non ameremo il mondo".
IL COMMENTO
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