
Claudio Burlando a quel punto passa la palla al Consiglio, evitando di evidenziare la spaccatura tra il suo vicepresidente e il resto della giunta. Dopo un dibattito di un’ora la maggioranza decide di rinviare il voto, tra la delusione dei sostenitori dell’articolo e le proteste dell’opposizione, che lascia l’aula in segno di protesta. Tutto rinviato a gennaio. Nel centrodestra si ironizza: “Basta che si voti dopo le primarie”.
Già perché il confronto interno al partito democratico sembra condizionare sempre di più, e da tempo, anche il lavoro istituzionale del Consiglio, tra proposte che sembrano favori elettorali e strappi clamorosi che sembrano servire a marcare il territorio soprattutto nei confronti degli osservatori esterni. I direttori di reparto per ora dovranno rinunciare a cercare fortuna fuori regione.
IL COMMENTO
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