"Si all'innalzamento al 40% del premio di maggioranza alla lista vincitrice, si all'innalzamento della soglia di sbarramento dei partiti, sì alle preferenze "pure" senza capolista imposti dai partiti e regole certe per le elezioni primarie". E' la posizione del senatore Maurizio Rossi (Gruppo Misto/Liguria Civica) sull'Italicum in votazione al Senato.
"Questi pochi, ma fondamentali punti potrebbero far si che l'Italia possa passare dall'essere un Paese a conduzione partitica a un Paese a conduzione popolare. Il premio di maggioranza garantirebbe la certezza di poter arrivare a fine legislatura senza dover subire continui ricatti dai partiti più piccoli e lo sbarramento, almeno al 4%, farebbe sì che non ci siano più la miriade di partitini che abbiamo conosciuto in questi anni", sottolinea Rossi.
Il voto finale sulla legge elettorale ci sarà la prossima settimana. Lo ha stabilito la Conferenza dei capigruppo del Senato. L'Aula si riunirà in mattinata dalle 9.30 fino alle 15 e di nuovo dalle 19.00 alle 22. Giovedì si voterà tutto il giorno e venerdì fino alle 12. No al contingentamento dei tempi. Solo M5S ha votato contro questo calendario.
I 29 bersaniani che, guidati da Miguel Gotor, avevano presentato un emendamento contro i capilista bloccati, hanno confermato il loro "no" al nuovo Italicum se non sarà approvato il loro emendamento (tre senatrici dei 29 hanno tuttavia confermato il sì alla riforma). Ma alla fine l'Assemblea Pd ha votato e 71 dei 90 senatori presenti, si sono espressi sulla linea del premier Matteo Renzi. Gli altri hanno invocato la libertà di coscienza sulla legge elettorale, per la quale non varrebbe la disciplina di gruppo. Come sì tradurrà in Aula questa contrarietà non è stato chiarito: lo stesso Gotor non ha rivelato se i 29 voteranno "no", e quindi contro il proprio gruppo, o preferiranno uscire. In ogni caso sarebbe uno strappo che "peserebbe" sul piano politico, come ha osservato il ministro Maria Elena Boschi.
"Per quanto riguarda le preferenze "ritengo che quelle "pure" siano l'espressione del territorio, senza capolista imposti dai partiti. La mia convinzione si basa anche sul fatto che così sarebbero evitate candidature di partito "tarocche" e ci sarebbe un vero ricambio dei parlamentari, finalmente di espressione popolare e non di nomina partitica", continua il senatore Rossi.
Per questo motivo "ho presentato un sub emendamento sull'Italicum, teso a far fronte anche alla recente problematica ligure, ritenendo urgente giungere a una definizione normativa certa in materia di svolgimento delle elezioni primarie. Il testo del sub emendamento prevede, per il loro regolare svolgimento, il rispetto delle norme in materia civilistica e penale previste per le elezioni politiche nazionali", ha concluso il senatore.
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Italicum, Rossi con la minoranza Pd: "No al capolista imposto dal partito"
Nuova legge elettorale al voto in Senato
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