
Oggi, come ha scritto San Paolo VI, c’è bisogno di maestri che siano anche testimoni, e Aldo Gastaldi, detto Bisagno, è questo. Lo è per tutti, e soprattutto per i giovani che guardano alla vita.
Ciò che subito colpisce è l’autorevolezza di cui godeva nel suo gruppo, con uomini anche più grandi di lui, ma che riconoscevano in quel giovane una guida tra monti impervi, situazioni di costante pericolo.
La sua giovinezza – è morto a 24 anni – era impastata di qualcosa che catturava lo sguardo, emanava una serietà serena, una consapevolezza fiduciosa, un coraggio ponderato: in una parola, gli altri sentivano che Aldo era affidabile.
Chi viveva con lui, non solo condivideva i pericoli, ma certamente ha scoperto il suo segreto, un mistero che Aldo viveva senza esibizioni, ma con chiarezza e coerenza.
Egli, tra pericoli e precarietà, nelle zone impervie dei nostri monti, non era diviso in se stesso, preda delle circostanze e di passioni emotive: non era un uomo frantumato, ma aveva un centro spirituale che dava unità e coerenza a mente e volontà, sentimenti e passioni. Era lì e non altrove, ma non ne era risucchiato. Stava di fronte alla realtà, e la prima realtà era Dio che dava senso alle realtà umane complesse, a circostanze piene di luci e di oscurità, di dolori e speranze, di violenze e umanità. Aldo viveva davanti alla Luce e questo si vedeva nella semplicità delle azioni, nelle sue reazioni, nella lucidità delle scelte.
Non nascondeva la sua fede: la sua vita interiore continuava nelle difficoltà dei tempi. Non esitava, quando sapeva di una chiesa non troppo lontana, di raggiungerla da solo all’alba o nel cuore della notte, pur di assistere alla Messa e fare la Comunione. Nulla sfuggiva agli altri che lo guardavano con stima e ammirazione.
Che cosa dice a noi tutti, non solo ai giovani del nostro tempo? Certamente dice che senza ideali alti e nobili non si può vivere: Aldo sapeva che il problema non era morire, ma vivere veramente. E lui voleva questo: non voleva sopravvivere perdendo le ragioni del vivere. Sapeva che, se l’anima è vuota e senza orizzonte, nessuna cosa, successo o potere, può riempire la vita. Sapeva che l’amore è dono e sacrificio, è fatica e rischio. Le circostanze sono diverse, ma la sostanza non cambia. Sapeva che il tempo non si riempie di cose e di apparenze, ma di sfide ardite come un’alta vetta. Che solo l’eterno dà senso al nostro piccolo tempo, e l’eterno è Dio.
Sapeva che Gesù è più grande delle fatiche e delle gioie umane; che è più grande dei nostri limiti e cadute; che non tradisce e che ci è vicino anche quando noi siamo lontani.
Aldo amava la libertà, la custodiva a caro prezzo e la voleva per sé, per tutti, per la propria terra. Sapeva che non è fare ciò che si vuole, ma ciò che si deve, che è giusto, anche se costa fatica e rinunce. Che la libertà è sempre una strada in salita, ma per questo è bella, porta in alto dove l’orizzonte si apre, l’aria è pura e la luce più limpida.
Oggi dobbiamo imparare a essere liberi nella verità di ciò che siamo: creature amate da Dio e chiamate da Lui per vivere nell’eterno. Forse un sogno, una illusione consolatoria? Aldo Gastaldi si è risposto, e ha vissuto la sua giovanissima avventura nella fede, nell’intimità con Gesù. Era Lui la sua speranza e la forza sempre. Non ha cercato le apparenze, ha vissuto la realtà e ha vinto. Anche nel momento della morte, è rimasto in piedi e ha spiccato il volo.
Se, come si dice, noi “camminiamo sulle spalle dei giganti” per dire che siamo debitori di chi ci ha preceduto nella verità e nel coraggio, allora possiamo dire che tra queste spalle ci sono quelle del giovane Aldo.
Sono grato al Signore perché ho potuto essere io a dare il via per la causa di beatificazione di Aldo. In un tempo di paure e di smarrimenti, abbiamo bisogno di esempi alti che ci incoraggiano: non abbiate paura, Lui è con voi e vi cammina accanto. Grazie Aldo!
*Cardinale Angelo Bagnasco - Già presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE). Arcivescovo di Genova dal 2006 al 2020.
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IL COMMENTO
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