Un vero e proprio fulmine a ciel sereno arriva per i portuali genovesi dalla bozza di decreto legge presentata dal Ministero dello Sviluppo Economico, contenente una gran quantità di liberalizzazioni. Tra le righe del testo si ritrova una previsione inaspettata: “L’articolo 17 della legge 84/1994 è abrogato”. Tradotto, la nozione di “compagnia portuale”, per come la conosciamo, potrebbe non esistere più dal 31 dicembre 2015: l’idea è quella, appunto, di liberalizzare la fornitura di lavoro temporaneo per l'esecuzione delle operazioni portuali e dei servizi portuali autorizzati, attualmente appannaggio delle sole compagnie.
Le categorie del settore sono perplesse sull’idea di deregolare in modo così assoluto un settore fondamentale e trainante per l’economia italiana e soprattutto ligure. L'iniziativa presa dal Ministero arriva del tutto inaspettata, col ministro dei Trasporti Maurizo Lupi che nello stesso tempo crea un gruppo di studio, formato da esperti e consulenti, che dovrebbe mettere mano alla materia. La bozza del Ministero, invece, stravolge di punto in bianco la disciplina esistente, e lo fa all’interno di un complesso di norme totalmente slegate dalla materia portuale.
Negativo il commento del console Culmv Antonio Benvenuti: "Questo progetto corrisponde a un'idea ultraliberista, con la deregolamentazione completa la sicurezza sarà in balia degli eventi. Non più tardi di ieri ci siamo riuniti per discutere di sicurezza e miglioramenti, e oggi ci viene detto che verrà abolito il fornitore organizzato e professionalizzato di servizi: per fare cosa?". Il console insiste sulla estrema genericità della posizione del Governo: "Qualcuno dovrebbe avere il coraggio di dire cosa vuole fare dopo, a chi vuole affidare questo servizio. DIetro l'angolo c'è un conflitto sindacale, non mi sembra questo il modo di affrontare le cose".
Per il sindaco Marco Doria “l’ipotesi di azzerare le compagnie portuali, contenuta nella bozza di disegno di legge preparata dal governo, appare insostenibile". Per il primo cittadino "le compagnie portuali svolgono nel porto una funzione decisiva. Al servizio dei traffici, a tutela della qualità del lavoro, a difesa dei diritti dei lavoratori che sono stati conquistati come elemento distintivo e positivo di progresso civile."
La presenza di compagnie portuali capaci di misurarsi col cambiamento dei tempi e dei traffici "è fattore di competitività di un porto. A questo dobbiamo puntare. Il tema specifico delle compagnie ne solleva un secondo di carattere più generale. Il processo di riforma della portualità deve prevedere il coinvolgimento di rappresentatività istituzionali della comunità locali (in primis sindaci e sindaci metropolitani) perché tale coinvolgimento è garanzia indispensabile per il buon esito di un progetto di riforma che deve essere discusso e condiviso", ha concluso Doria.
economia
Riforma dei porti, bozza shock: via le compagnie portuali
Per liberalizzare la fornitura di lavoro temporaneo
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