
Le indagini, coordinate dai pm Patrizia Ciccarese e Gabriella Dotto, proseguono e nei prossimi giorni potrebbe arrivare la prima svolta nell'inchiesta. Il fascicolo, per omicidio colposo e disastro colposo, è a carico di ignoti ma non è escluso che nelle prossime settimane potrebbero essere iscritti i primi indagati.
La procura, che ha acquisito i bollettini meteo dell'Arpal e li ha fatti comparare con altri modelli di previsione, tende a chiarire i motivi della scelta di chiudere la sala operativa della Protezione civile alle 18 nonostante sussistesse il livello di attenzione per forti temporali. Secondo l'accusa, sarebbe stato sottovalutato il bollettino che annunciava temporali forti, non facendo scattare l'allerta, ma emettendo un livello di Avviso e non mettendo quindi in moto i meccanismi di prevenzione.
TRENO DERAGLIATO - Non ci sarebbe alcun nesso tra il cantiere del Terzo Valico e la frana che investì, facendolo sviare dai binari, il treno Frecciabianca sulla succursale dei Giovi all'altezza del bivio per Fegino, durante l'alluvione dello scorso ottobre a Genova. E' quanto emerso dalla prima relazione degli ispettori della Asl consegnata in questi giorni al magistrato inquirente.
La procura aveva aperto un fascicolo per il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti a carico di ignoti. Dopo questa prima relazione, però, il pm Marcello Maresca ha disposto altri accertamenti per capire se vi siano responsabilità di qualcuno per la caduta di detriti sui binari. Quel giorno, il treno era partito dalla stazione Principe ed era diretto a Torino Porta Nuova. A bordo vi erano quasi un centinaio di passeggeri e il convoglio viaggiava a una velocità di circa 100 chilometri orari. La frana si era abbattuta sui binari intorno a mezzogiorno, facendo sviare il treno. Erano rimaste ferite due persone, il macchinista e un passeggero.
IL COMMENTO
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