Si è concluso il percorso di accreditamento dei centri trasfusionali liguri, necessario in seguito all'Accordo del 2010 tra lo Stato e le Regioni che recepisce la direttiva europea sulla sicurezza del sangue.
La Liguria è risultata prima in assoluto per l'accreditamento delle associazioni di volontari. Dopo più di quattro anni si è concluso l'iter di valutazione previsto, con 8 associazioni di volontari che hanno ottenuto l'ok: le Fidas di Genova e Imperia, l'Avis provinciale e comunale di Genova, l'Avis della Spezia, l'Avis di Arcola e di Savona e la Croce Rossa di Ventimiglia.
Parallelamente si sono conclusi gli interventi per l'adeguamento degli 8 centri che fanno capo alle 5 Asl della Liguria e agli ospedali Galliera, Gaslini e San Martino. “Nonostante la proroga che aveva posticipato la scadenza a giugno 2015” - spiega Montaldo “siamo riusciti a concludere tutto nel tempo inizialmente previsto. D'ora in poi si svolgeranno verifiche biennali.”
salute e medicina
Donazioni sangue, Liguria prima per accreditamento volontari
45 secondi di lettura
TAGS
TOP VIDEO
Mercoledì 13 Novembre 2024
People - Quarant'anni di Gigi Ghirotti al fianco di chi soffre
Mercoledì 13 Novembre 2024
Libri e idee - Una Liguria storica e polisensoriale
Mercoledì 13 Novembre 2024
Continua il freddo in Liguria, le previsioni di 3Bmeteo
Martedì 12 Novembre 2024
Il genovese a Hong Kong: "Mattarella interessato agli incontri e ai rapporti tra i due paesi"
Martedì 12 Novembre 2024
Premio Rapallo Bper 2024 - Lo speciale
Ultime notizie
- Nuova giunta, entra Mai con Alessio Piana alla vicepresidenza
- Trovati i vestiti di Davide Violin, il ristoratore travolto dal rio in piena ad Arenzano
- Ivo Saglietti: un viaggio in bianco e nero tra sofferenza e speranza
- Ente Bacini: Tatiana Pais entra nel consiglio di amministrazione
- Amiu lancia due iniziative sul riciclo di carta e cartone
- Samp, la rivoluzione di Sottil e Accardi: rilancio Pedrola, riscatto Bellemo
IL COMMENTO
Come si controllano le acque superficiali in Liguria
Che tristezza la politica che non vuole la sanità