economia

1 minuto e 10 secondi di lettura
Fondazione Carige ha chiesto al Mef l'autorizzazione a vendere fino al totale della sua partecipazione in Banca Carige, il 19%. "Tutte le opzioni sono aperte, cerchiamo un socio forte per la banca ma se nessuno si fa avanti c'è la possibilità di tagliare il cordone ombelicale", ha spiegato il presidente Paolo Momigliano

La richiesta di potere vendere tutte le quote è stata ufficializzata dal Consiglio di indirizzo della Fondazione Carige che si è riunito dopo il Consiglio di amministrazione. I consiglieri hanno ascoltato il resoconto dell'advisor Banca Imi sulla situazione in vista del piano di rafforzamento della banca. "Non è detto che si debba arrivare in fondo. La possibilità di vendere tutte le quote è stata chiesta per avere la libertà di valutare tutte le opzioni disponibili. I tempi stringono e dobbiamo agire", ha sottolineato il presidente. 

"L'obiettivo primario rimane quello di trovare un socio forte e affidabile per rafforzare la banca e tenerla legata al territorio. Se c'è qualcuno disponibile si faccia avanti ora. Vale anche per gli imprenditori". Fondazione aveva avuto fino a oggi dal Mef l'autorizzazione a vendere fino al 12% della quota di Carige, cioè un ulteriore 7%, dopo essere scesa in progressione negli ultimi mesi dall' iniziale 46%. "Questo dovrebbe fare capire bene che la Fondazione non ha mire egemoni sulla banca come qualcuno ha detto. Anzi", ha concluso Momigliano.