
Dopo la denuncia di Primocanale (LEGGI QUI) che risale al 1° settembre 2014, la Regione aveva promesso di rivedere la decisione istituendo una commissione che valutasse caso per caso. Risultato: il 31 dicembre tutte le famiglie, anche quelle con reddito da 0 a 12mila euro di Isee, dovranno non solo tornare a pagare il contributo per la retta, ma anche sobbarcarsi gli arretrati.
“E’ una vergogna, ci aspettavamo delle risposte, ma non certo questa” denuncia Elonora Stagnitto, dell’associazione Oltre l’Arcobaleno. “Io ho pagato gli arretrati, ma non tutti possono permetterselo. Il risultato è che ancora più ragazzi dovranno restare a casa rinunciando all’assistenza diurna: un danno psicologico per loro e un danno per le famiglie, che saranno ancora più legate alle esigenze dei figli disabili”.
Pochi giorni fa Rete a Sinistra denunciava che in Regione si potrebbero recuperare 140 milioni dalle spese di gestione. In Giunta, caso più unico che raro, c’è un direttore generale per ogni assessorato. La vicenda delle spese pazze testimonia della leggerezza con la quale sono stati spesi i soldi pubblici. In questo panorama siamo sicuri che 4 euro al giorno chiesti alle famiglie dei ragazzi disabili siano fondamentali per garantire la solidità del bilancio regionale. Con buona pace dei ragazzi che dovranno rinunciare all’assistenza.
IL COMMENTO
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