
La pistola, che era in ottime condizioni, era nascosta sotto il sedile lato guida della vettura del cuoco, avvolta in un panno. Ai militari, l'uomo ha detto di aver trovato l'arma in campagna e che avrebbe voluto disfarsene, gettandola nella spazzatura. A giudicare dal grado di manutenzione (era ben oliata, con tanto di caricatore, ma priva di munizioni) è più plausibile che fosse destinata al mercato nero o a qualche collezionista.
Accertamenti sono in corso anche per risalire alla provenienza della pistola. Non è escluso che l'arma potesse essere stata a lungo custodita da qualche ex partigiano o che possa provenire dalla vicina Francia. In Italia, comunque, era clandestina ed avrebbe dovuto essere distrutta, in quanto munita di matricola sconosciuta.
Il cuoco, difeso dall'avvocato Luigi Patrone di Sanremo, si trova in carcere e mercoledì prossimo dovrebbe essere sottoposto a un interrogatorio di convalida dal gip del tribunale di Imperia, Laura Russo.
IL COMMENTO
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