Terremoto politico nel Levante, dopo un consiglio comunale infuocato Marco Caluri costretto a dare le dimissioni da sindaco di Lerici. Ma sulla lettura da dare alla vicenda le posizioni divergono. Per l’ex primo cittadino si tratta di una resa dei conti dopo le primarie dell’11 gennaio. “Non so se qualcuno ha voluto iniziare con le epurazioni, ma la politica non si fa così”, denuncia a Primocanale. Ma il consigliere Michele Fiore non ci sta e replica: “Ha commesso un errore piuttosto grossolano”.
MARCO CALURI- Alla domanda se abbia pagato lo scontro tra paitiani e cofferatiani, l’ormai ex sindaco di Lerici non ha dubbi: “Molto probabilmente sì, perché alcune mosse sono succedute dalle Primarie. Io ho sostenuto un candidato ma, per il ruolo che ricoprivo, non mi sono mai espresso nei confronti dell’altro. Sono stato neutro e ho cercato di rimanerne fuori”.
Proprio in tema di lotte intestine, Caluri ricorda come il giorno prima del Consiglio comunale siano uscite sui giornali alcune dichiarazioni di esponenti politici che chiedevano l’azzeramento della giunta in cambio del proseguimento del mandato. La risposta dell’ex sindaco è ferma: “Ho la mia dignità. Il sindaco è una carica pro tempore, Marco Caluri resta e può guardare tutti a testa alta. Non ho barattato i miei assessori con la poltrona di sindaco. Questa è la mia più grande soddisfazione”, dichiara.
MICHELE FIORE – Intervenuto a Punto Direttore, il consigliere comunale di area civatiana, Michele Fiore, spiega le ragioni del terremoto politico di levante. “La crisi di questa giunta non nasce oggi e non muore domani. È una crisi che si protrae da molto tempo. Le molte defezioni hanno sancito l’esaurimento di un progetto. Il tentativo fatto è stato di provare a rilanciare l’azione amministrativa, mettendo al centro il ruolo del Consiglio comunale. Ci siamo resi conto che la crisi era a un punto tale da non rendere possibile alcuna ricostruzione”, dice Fiore.
Il consigliere comunale nega qualsiasi rapporto tra l’esito delle Primarie e quanto accaduto a Lerici. “È una dinamica che riguarda solo il territorio lericino e non ha alcun collegamento con le Primarie regionali. È una crisi politico-amministrativa di cui siamo tutti responsabili e che ci deve fare riflettere. A Lerici il distacco tra Paita e Cofferati è stato assolutamente poco considerevole, ma questo dato non aveva alcuna lettura in chiave amministrativa. Sono due vicende diverse e chi le ha collegate”, conclude.
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