
Ravera ripercorre quanto accaduto negli ultimi mesi e chiede agli esponenti della sinistra ligure di evitare azioni politiche che l’elettorato non capirebbe. “All'indomani delle primarie del Pd si è aperta in Liguria, e non solo, la prospettiva di creare un laboratorio politico capace di unire percorsi, storie e culture diverse”, afferma il segretario regionale di Rc. “Un percorso che non può essere abbandonato per un brutto scambio di mail o per dinamiche e accordi nazionali. La Liguria non può essere una "pedina", ma deve essere protagonista della rinascita della sinistra nel nostro Paese”.
“I lavoratori delle troppe realtà in crisi nella nostra regione non penso siano interessati al "carteggio" di Don Farinella, ma penso siano più preoccupati del loro futuro”, prosegue Ravera. “Chi vuole la sanità pubblica, chi chiede una politica pulita e trasparente, chi difende il territorio, chi lotta per il diritto allo studio non è cristallizzato nelle logiche e nei riti della politica, ma attende e pretende delle risposte da una sinistra degna di questo nome”.
Il segretario regionale di Rifondazione comunista lancia dunque un appello all’unità della sinistra ligure. “Presentarsi alle urne con due candidati Presidenti sarebbe assolutamente folle e sancirebbe non un nuovo inizio, ma l'ennesima sconfitta della sinistra”.
IL COMMENTO
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