cronaca

Coinvolti nell'attacco terroristico a Tunisi
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E' atterrato, all'aeroporto di Genova, l'aereo con a bordo 130 croceristi di Costa Fascinosa, quindici dei quali coinvolti nell'attacco al museo del Bardo di Tunisi. La comitiva è arrivata con un volo charter messo a disposizione da Costa Crociere. Il gruppo poi si è messo in viaggio verso Torino e Savona in bus. 

Abbracci, qualche lacrima, occhiali scuri per nascondere lo stress e qualche imprecazione, come "una vacanza di m....". Hanno poca voglia di parlare i 130 crocieristi di costa Fascinosa, arrivati a Genova dopo l'attacco al museo del Bardo a Tunisi.

TESTIMONIANZE CHOC - "Ero fuori dal Museo, avevo gli spari alle spalle, è stato terribile, sentivo che dentro stava avvenendo una tragedia". E' la testimonianza della genovese Sara Belmessieri, 35 anni, scampata all'attacco terroristico al Museo del Bardo. "Ci hanno tenuto in disparte, hanno cercato di proteggerci poi ci hanno fatto allontanare. In quei momenti ho pensato solo ai miei genitori e avevo solo il desiderio di tornare a casa", dice la donna dopo aver abbracciato tra le lacrime i suoi genitori all'aeroporto di Genova.

Una coppia di Lainate, con due bambini, si è salvata grazie all'età dei figli. "Mio marito voleva andare al Museo - dice Simona Panico - ma io gli ho detto che non era una scelta giusta per l'età dei figli". I bambini della coppia hanno due anni e mezzo e tre anni e mezzo.

"Ho udito spari, ho visto ambulanze ed elicotteri, furgoni blindati. Era un inferno". Così Primo Roncolato, imprenditore di Varese, racconta i momenti dell'assalto terroristico al Museo del Bardo. Roncolato era proprio fuori al Museo. L'imprenditore si ritiene fortunato, anche perché è riuscito a tornare subito a bordo di Costa Fascinosa. "Ho incontrato un tunisino che aveva lavorato a Perugia. E' stato gentilissimo, mi ha chiamato un taxi e sono riuscito ad arrivare al porto. Era un caos".

CONDOGLIANZE DA PIETRA LIGURE -  "L'amministrazione comunale di Pietra Ligure manifesta la sua vicinanza alla famiglia di Giuseppina Biella, conosciuta come "Pinuccia", residente a Novara, vittima dell'attentato di Tunisi". Così il sindaco Dario Valeriani ha ricordato una delle vittime nell'attacco al museo del Bardo a Tunisi che era "una pietrese di adozione". "Assieme al marito, Sergio Senzani, viveva per otto mesi all'anno a Pietra Ligure. E' chiaro che se anche di adozione Pinuccia era ormai una nostra concittadina e siamo rimasti attoniti e increduli per quanto accaduto. Un attentato vile e disumano che ci ha colpito tutti. L'amministrazione è a disposizione della famiglia per qualsiasi necessità", ha detto il sindaco. Marito e moglie erano partiti domenica da Pietra Ligure diretti al Palacrociere di Savona per imbarcarsi a bordo della Costa Fascinosa per la loro crociera nel Mediterraneo. Pinuccia si trovava sul pullman arrivato al Museo poi attaccato dai terroristi.

TORINO IN LUTTO - Quando il pullman con i crocieristi torinesi che erano a Tunisi è arrivato nella piazza davanti al Municipio di Torino, il sindaco Piero Fassino è salito sul bus ed ha stretto le mani a tutti.La città si è fermata per un minuto, a mezzogiorno in punto, per ricordare le vittime dell'attentato. Uffici e attività, pubbliche e private, hanno accolto l'invito del sindaco nel secondo giorno di lutto cittadino per la strage al museo del Bardo. Il primo cittadino ha osservato un minuto di raccoglimento in piazza Palazzo di Città, davanti al Municipio. Con lui molti dipendenti comunali, colleghi di alcune vittime dell'attentato.

ALTRI ARRIVI A ROMA - All'aeroporto di Fiumicino, proveniente da Palma di Maiorca, è atterrato un altro aereo con 71 crocieristi di Costa Fascinosa, che si trovavano a Tunisi al momento dell'attacco terroristico di mercoledì scorso. L'aereo è un volo charter messo a disposizione da Costa Crociere. Diciotto di loro proseguiranno per Palermo. Lo rende noto personale della compagnia impegnato nell'assistenza ai viaggiatori.
CORTEO A TUNISI - Un centinaio di manifestanti ha dato vita a un corteo contro il terrorismo nella centrale centrale Avenue Bourghiba, nel cuore di Tunisi. Sullo striscione che apre la manifestazione si legge: "Il terrorismo non è musulmano né tunisino". Il corteo si svolge nel 59.o anniversario dell'indipendenza del Paese.

QUATTRO VITTIME ITALIANE - Quattro morti e undici feriti, tra cui uno grave, nell'attentato costato la vita a 23 persone, tra cui 19 stranieri e 2 attentatori, più decine di feriti. Si tratta di due donne, Antonella Sesino, 54 anni, dipendente del Comune di Torino, e Giuseppina Biella, una settantenne di Meda, vicino a Monza, che era in vacanza in Tunisia insieme al marito, che si aggiungono al torinese Orazio Conte, informatico di 54 anni, e Francesco Caldara, pensionato di Novara in vacanza con la compagna, che è rimasta ferita. Degli undici italiani feriti, uno è in gravi condizioni.

RIVENDICAZIONE ISIS - I jihadisti hanno rivendicato, minacciando nuovi attacchi: "Quello che avete visto" a Tunisi "è solo la prima goccia di pioggia". Nove sospetti sono stati arrestati: quattro di questi avrebbero "legami diretti con l'attacco". E' stata arrestata anche la sorella di Jabeur Khachnaoui, uno dei due attentatori uccisi nel blitz. I terroristi erano muniti di cinture esplosive e di armi molto avanzate. 

TERRORISTI ADDESTRATI IN LIBIA -  "Si tratta di due elementi estremisti salafiti, che sono partiti per la Libia lo scorso dicembre dove si sono addestrati", prima di rientrare in Tunisia, ha spiegato il ministro tunisino della Sicurezza Rafik Chelly.