economia

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"La riforma del catasto è un'occasione storica per la modernizzazione del sistema Paese". Lo ha dichiarato Guido Castelli, presidente Ifel e delegato nazionale Anci alla finanza locale, nel corso del convegno promosso oggi sul tema da Federproprietà e Uppi alla presenza della dott.ssa Gabriella Alemanno, vice direttore Agenzia Entrate, nonché dei Presidenti delle Commissioni Finanze della Camera e del Senato.

Secondo Castelli: "reimpostando secondo logiche di equità l'impianto catastale dei 63 milioni di immobili presenti sul suolo italiano sarà possibile riqualificare il prelievo fiscale che rappresenta il perno dell'autonomia finanziaria dei comuni. Tutto ciò deve avvenire, ovviamente, nel rispetto più scrupoloso di quella invarianza di gettito che rappresenta un cardine della riforma".

"La riforma del catasto tuttavia - ha proseguito Castelli - va colta anche per il contributo che potrà dare al processo di efficientamento della pubblica amministrazione nelle materie connesse alla materia della valorizzazione e della regolazione del suolo. Un' anagrafe moderna ed aggiornata del patrimonio immobiliare significa, per il decisore pubblico e per l'investitore privato, disporre di una infrastruttura strategica a supporto delle scelte di rispettiva competenza. Per non dire delle connessioni virtuose che potrebbero generarsi sul piano della semplificazione e della trasparenza dei procedimenti edilizi, vera giungla amministrativa che non infrequentemente rappresenta il brodo di coltura di una parte della corruzione italiana".

"Detto questo - ha concluso Castelli - si impone in ogni caso un profondo ripensamento dei livelli di tassazione a carico degli immobili; immobili su cui, dal 2011, si è scaricato il costo maggiore della crisi della finanza pubblica italiana".