
Affanno, difficoltà di respiro, stanchezza sono i sintomi più frequenti, la cui incidenza è in aumento a causa degli stili di vita, dell'aumentata sopravvivenza dopo un infarto e dell'invecchiamento della popolazione. Il 30% dei pazienti muore a un anno dalla diagnosi, il 50% a 5 anni. Contro questa patologia si mobilita anche l'Italia: dal 2 al 10 maggio si svolgeranno, con il supporto di Novartis, le Giornate europee dello scompenso cardiaco, campagna europea di sensibilizzazione e informazione promossa dal 2010 dalla Società Europea di Cardiologia (ESC) e dalla Heart Failure Association (HFA) of the ESC. Grazie al coinvolgimento di Centri di riferimento cardiologici in 24 città di dieci Regioni, da Nord a Sud, cardiologi e personale sanitario, pazienti e familiari, parteciperanno a open day negli ambulatori e attività di sensibilizzazione nelle piazze.
A dispetto del suo impatto clinico, sociale ed economico, lo scompenso cardiaco è una patologia ancora largamente sottovalutata, con conseguenze rilevanti sui pazienti, sulle famiglie e spesa sanitaria: 2 pazienti su 3 ha difficolta' ad individuare i sintomi e 1 su 4 rimanda gli accertamenti, quasi la metà degli over 50 italiani (47%) non sa spiegare cosa sia lo scompenso cardiaco e 1 su 10 lo confonde con l'infarto. "Le Giornate europee dello scompenso cardiaco sono una campagna paneuropea che ha l'obiettivo di aumentare la conoscenza di questa patologia, principale causa di ricovero dopo il parto e prima patologia per giornate di ricovero - afferma Massimo Piepoli, membro del Board di HFA e Responsabile Ambulatorio Scompenso e Cardiomiopatie, Ospedale di Piacenza".
IL COMMENTO
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