cronaca

Dopo le critiche ricevute per le parole sul pediatra suicida
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"Conosciamo Corrado Carnevali da oltre 40 anni, essendone stati prima colleghi e poi amici, ed avvertiamo il dovere di intervenire per manifestargli la nostra più totale solidarietà". Comincia così un intervento degli ex procuratori aggiunti di Milano Ferdinando Enrico Pomarici e Armando Spataro a sostegno del procuratore di Monza Carnevali, criticato per le sue parole sul caso del medico di Genova suicida. "Corrado per noi - scrivono i due pm, nella nota che circola sulle mailing list dei magistrati - ha rappresentato la figura ideale di uomo, prima ancora che di magistrato, da seguire come esempio per l'attenzione ed il rispetto che da sempre ha riservato alle persone coinvolte nelle indagini, anche le più gravi. Con noi è stato per anni impegnato in indagini per il terrorismo interno e si è sempre distinto, pur nella ferma determinazione nello svolgimento delle sue funzioni, proprio per tale rispetto, che del resto, caratterizzando la linea della Procura della Repubblica di Milano, ha consentito di definire quei processi senza che mai anche un solo imputato abbia lamentato la lesione dei suoi diritti o della sua dignità. E così è avvenuto in tutto il prosieguo della sua carriera nel corso della quale è stato sempre definito dal foro milanese un gentiluomo prima ancora che un magistrato di assoluta eccellenza. Per questi motivi oggi non possiamo accettare il ritratto che sbrigativamente ne viene diffuso da alcuni organi di informazione, dopo quanto avvenuto a Genova, il suicidio del padre di un indagato".

I due magistrati sottolineano di non conoscere "il tenore preciso" delle sue dichiarazioni, ma se il significato complessivo è "quello di una manifestazione di dolore per un tragico episodio, accompagnata dalla banale considerazione che ormai qualunque iniziativa venga doverosamente assunta dalla magistratura inquirente costituisce oggetto di attacco e di accuse, spesso persino incoerenti e contrastanti tra di loro, ebbene noi questo discorso lo condividiamo in pieno. Il percorso di delegittimazione della magistratura intera, e di quella inquirente in particolare, portato avanti con cinismo nel corso degli ultimi anni, ci ha condotto al risultato per cui oggi la collettività, spesso suggestionabile da un'informazione non sempre puntuale, diffida del nostro servizio".

Per questo, tornando al caso di Corrado Carnevali, "stupiscono ed amareggiano - scrivono Spataro e Pomarici - i commenti frettolosi e superficiali di chi avrebbe, per le sue funzioni, il dovere della prudenza. E ci stupisce anche il silenzio dell'Anm, che pure - in occasione di altri analoghi attacchi personali - è tempestivamente intervenuta. Ecco perchè interveniamo noi: per rivendicare il diritto di manifestare con libertà ed onestà il nostro pensiero. Come ha fatto Corrado Carnevali".