
I documenti in questione, tra gli altri sul G8 di Genova e sull'omicidio di Marco Biagi, erano stati trovati nell' abitazione di Scajola nell'ambito di un'inchiesta della magistratura di Imperia ed inviati nella capitale per competenza territoriale.
Il pm Sergio Colaiocco, dopo aver iscritto l'ex ministro nel registro degli indagati per sottrazione di atti, ha accertato che i documenti trovati nella sua casa non erano classificati come segreti o riservati, ma solo carte di lavoro del proprio entourage portate via una volta terminato l'incarico di titolare del dicastero.
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