cronaca

In centinaia alla sala Chiamata del Porto
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Si sono dati appuntamento in centinaia, alla sala Chiamata del Porto, per far sentire la propria voce. Quella dei tifosi. Di chi, ogni maledetta domenica, ha seguito gioie (sul campo) e dolori (in segreteria) della stagione più lunga della storia recente del Genoa. Dall'Europa League conquistata a suon di prestazioni sontuose all'amarezza per mancata licenza Uefa. Un processo con unico, grande, imputato: il presidente Enrico Preziosi. Assolto con riserva dai leader della tifoseria.

Più critica la pancia della gradinata nord, stanca di promesse e "clamorosi autogol", come qualcuno definisce l'epilogo tragicomico che costringerà i tifosi a guardare da casa i cugini in giro per l'Europa l'anno prossimo. "È la goccia che ha fatto traboccare il vaso" dicono in coro i supporter rossoblù, che si sono incontrati per decidere insieme la linea della tifoseria sul caso Europa League ma anche sui tanti nodi della gestione Preziosi. I rapporti tra il Joker e la nord non sono mai stati così freddi dal 2003 ad oggi e per alcuni siamo giunti ormai ai titoli di coda.

Nel mirino dei contestatori c'è anche un mercato estivo che si annuncia lacrime e sangue, con quasi tutti i pezzi pregiati sicuri partenti o in procinto di fare le valigie. C'è chi confida nelle sirene cinesi e nel fantomatico Mister Lee, che sarebbe pronto ad investire nel calcio italiano e sul Genoa. Ma la Cina, come l'Europa, vista da questa sala di Sampierdarena, sembra lontanissima.