E’ una buona base di partenza – dice - Il parco, i comuni e la Regione stessa hanno tutto l’interesse a intervenire per risolvere il problema. E’ ovvio che la priorità sarebbe la bonifica di tutte le discariche, qualora non ci fossero le risorse per tutto, la priorità diventerebbe quella di evitare che le discariche già affiorate lambiscano ancora le acque del fiume”.
L’ipotesi è quella di predisporre un progetto preliminare per trovare e risorse necessarie per finanziare il progetto e le opere delle discariche affiorate. A Boettola e Battifollo.
“In questi casi il rifiuto sembra mineralizzato – spiega Pisani - quindi non dovrebbe creare problemi di inquinamento. Ma c’è anche un problema visivo e legato al fatto che l’erosione porta il materiale nel fiume e i rifiuti poi finiscono in mare. Il primo passo ora è quello di monitorare tutto il territorio: dobbiamo cercare di inserire nel piano annuale di Arpal, prelievi mirati per capire quali tipi di rifiuti siano nei terreni. Poi si può partire con la progettazione degli interventi di bonifica nelle discariche già affiorate”.
Nei giorni scorsi il Consigliere Regionale del M5S Battistini aveva diffuso il video-dossier in rete (http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2015/07/14/acque-inquinate-e-discariche-tombate), commentando così la vicenda:
“L’acqua è vita. Gli antichi lo sapevano bene, per questo le grandi città venivano costruite su grandi fiumi. Oggi noi sembriamo essercene dimenticati. 43 discariche: dai rifiuti urbani a quelli sanitari, dai fusti di materiale bituminoso alle batterie d’auto, fino ad arrivare ai pneumatici, ai liquidi tossici ed ai fanghi di dragaggio.
È questo il triste stato in cui versa il tratto terminale del Fiume Magra! Una situazione che potrebbe danneggiare la nostra salute, inquinando l’acqua, e la nostra economia, facendo scivolare quei rifiuti sulle spiagge. È giunta l’ora di cambiare! Tuteliamo l’ambiente per salvare noi stessi”.
IL COMMENTO
Come si controllano le acque superficiali in Liguria
Che tristezza la politica che non vuole la sanità