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E su Carige ammette: Malacalza ha voluto che uscissi dal Cda
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Camera di Commercio? Rifiutato il rinnovamento. E' questo il concetto espresso dal presidente di Confindustria Genova, Giuseppe Zampini, in una lunga intervista con il direttore di Primocanale, Luigi Leone. Il numero uno degli industriali fa il punto della situazione economica genovese, partendo proprio dalla corsa alla presidenza della Camera di Commercio persa per l'ennesima volta e le accuse di aver gestito male le alleanze. "Non ha perso Confindustria o Zampini, è la città che ha perso un'opportunità", spiega Zampini.

"La proposta di programma pervenuta dal tavolo della piccola era talmente generica che non si poteva che essere d'accordo, ma non era quello che volevamo noi, che non era scegliere prima gli uomini e poi il progetto, ma viceversa", prosegue il presidente di Confindustria Genova. "Abbiamo proposto di lavorare insieme e non ci è stato risposto. Torneremo alla carica con il metodo già proposto alla nostra assemblea, un metodo che prevede programmi e controlli precisi".

"In questi anni di crisi - aggiunge Zampini - la classe imprenditoriale genovese sembra essere andata un po' a rimorchio della classe politica genovese, piuttosto che essere proattiva: questo non ce lo nascondiamo, per questo siamo disponibili a confrontarci con tutte le parti. Ci sono elementi oggettivi su cui possiamo confrontarci; la presidenza alla Camera di Commercio poteva rappresentare un elemento di novità. Stimiamo il presidente Odone, ma così non si cambia nulla".

Sul tema delle concessioni degli approdi portuali, il senatore Maurizio Rossi, in commissione, ha proposto di bloccare ogni proroga delle concessioni, nell'attesa della riforma. "Il problema è stato sollevato in maniera non corretta", afferma Zampini. "Da una parte c'è la riforma che va avanti ma non possiamo bloccare le attività, senza contare che, anche se venisse poi riconosciuto l'investimento da chi eventualmente dovesse succedere al terminal dopo la gara, nessun azionista sarebbe interessato a investire nella prospettiva di uscire di scena nel giro di pochi anni".

Zampini svela un aneddoto relativo all'ex presidente Burlando e afferma che presto ci sarà un confronto con il neo governatore Toti. "All'assemblea del 30 giugno, mentre il presidente Merlo aveva condiviso da subito il metodo proposto da Confindustria, Burlando reagì piccato. A breve ci confronteremo con il presidente Toti. Il titolo della nostra assemblea non fu probabilmente gradito all'allora presidente Burlando, che era già in campagna elettorale".

Uno dei grandi temi sollevato dalla classe imprenditoriale di questi ultimi anni è quello dell'accesso al credito. "Sta un po' migliorando, anche se la criticità maggiore per le piccole e micro imprese resta la difficoltà a presentare business plan solidi, ma negli ultimi mesi un allentamento della stretta creditizia c'è stato", spiega Zampini.

Riguardo all'uscita dello stesso Zampini dal cda di Carige con l'arrivo di Vittorio Malacalza, il presidente di Confindustria Genova spiega: "Era una decisione attesa da parte mia. Confermo che è stato richiesto, io avevo dato disponibilità, anche per i crescenti impegni in azienda".

Nell'intervista spazio anche per il futuro di Ansaldo Energia e le operazioni in essere. "Attualmente Ansaldo Energia è impegnata in un'operazione importante che vede coinvolte General Electric e Alstom. Nel rispetto del vincolo di confidenzialità, si può dire che l'operazione di acquisizione di Alstom da parte di GE è stato bloccata dalla comunità europea per un problema di antitrust, che ha chiesto a GE di "alleggerirsi" di alcune attività, per le quali Ansaldo Energia potrebbe entrare in gioco. Se l'operazione venisse realizzata, Ansaldo scalerebbe la classifica dei grandi player del settore energetico".

Nelle scorse settimane è circolata voce che anche Confindustria Genova avesse problemi di riorganizzazione di personale. "Si tratta di valutazioni nate dalla mia attenzione "ingegneristica" per i numeri, considerando la crisi del mondo imprenditoriale e, di conseguenza, dell'associazionismo di categoria", spiega Zampini. "Accanto a queste valutazioni, che non hanno avuto conseguenze concrete, abbiamo avviato un piano di marketing associativo che punta ad allargare la base di imprese ma anche a rispondere con ancora maggiore efficacia alle esigenze degli iscritti".